Salta la navigazione

SOGGETTI A  DIRITTI D’AUTORE (art. 2575 c.c.).

Albero in filo rame dimensioni 25x25

SOGGETTI A  DIRITTI D’AUTORE (art. 2575 c.c.).

ARTE E EMOZIONI

L’arte è il prodotto della propria immaginazione, della propria fantasia, dell’estro unito alle capacità di dare una forma diversa alla materia. E’ comunicazione e come tale trova un pubblico diverso. Non tutti possiamo parlare con tutti, ed è giusto che ci selezioniamo, che ognuno di noi si trovi a parlare con chi si trova piu in sintonia. Ma c’è un settore dell’Arte che si trova circondato da un pubblico molto più vasto, ad esempio le sculture di Michelangelo e di tanti altri grandi artisti che hanno trovato il modo di poter parlare con una estensione umana, che si cambia nei secoli, e per il mio modesto parere il motivo si trova nella trasmissione delle emozioni.

ArchLauraBruno

Post scritto su http://www.exibart.com

IL VIAGGIO

Il viaggiatore smarrito

e chi rinviene dopo aver

perduto i sensi hanno in

comune la stessa frase:

“dove sono?”.

Non si sa se è una domanda

o una constatazione.

 

Sono perduto, ho perduto conoscenza,

sono nel mezzo di un territorio che confina

con l’orizzonte, ne ho percorso con lo

sguardo la circonferenza, sono il

perno di un mondo di cui non so nulla,

che resta estraneo e

al quale

io sono estraneo.

 

Dovunque tu sia,

l’orizzonte mi circonda e io sono al centro,

sovrano impotente.

 

[…]Il punto dove sono è anche il centro

della carta, posso rallegrarmi quindi di

questa coincidenza – il piacere dei re – ma

senza muovermi:

un solo passo significa un solo scarto.

 

[…] Perché questo scarto sia rintracciabile,

c’è bisogno di un centro, funzionale o simbolico,

capitale amministrativa o

spirituale

che permetta ai minuscoli

smarriti di ritrovarsi.

 

JEAN-LOUP RIVIERE

 

Non sappiamo cosa c’è, vediamo linee e curve che si muovono, si uniscono, formano figure piatte che poiché sono a distanza l’una dall’altra creano uno scenario. Cosa sappiamo di loro, cosa sappiamo di cosa c’è oltre.

Mi piace osservare, guardare…..passo per i luoghi, mi fermo davanti ad essi, per comprenderli, luoghi mutevoli che sfuggono nel tempo, e si ha la possibilità di imprigionare un istante di vita, un soffio dell’eternità di quei posti. Raccolgo  i piccoli mutamenti di luce, le sfumature di colore, le emozioni sono sempre tante; pensa ad un odore raccolto, dall’aria, da una persona incontrata, colgo le tracce che spingono spesso a seguire una strada, avendo cura di non perdere mai la meta, e la voglia di capire semplicemente che significato ha aver sentito quell’odore. Memorizzare ti fa capire che più in là o in un momento, in attesa di esibirsi, quell’odore si materializza in  un evento. Ne sono certa perché anche se si perdono tante forti sensazioni, molte raccolte me ne hanno dato la prova.

Di notte mille luci gettano a me un ponte, mille luci su cui camminare, e sospesa nello spazio, arresto il mio respiro, e libero i migliaia di ricordi dei miei viaggi passati. Si vive una quotidianità sempre diversa anche se circoscritta, perché è bello re-inventare ogni giorno giocando con la consuetudine e burlandosi della monotonia.

 

Leggendo…..

Senza uscire di casa

Si conosce il mondo

Senza affacciarsi di casa

Si conosce il Tao

Tanto più lontano si va

Meno si conosce

Perciò il saggio

Conosce e non viaggia

Non guarda e comprende

Non agisce e compie.

 

LAO-TZU

 

Mi è capitato di cadere nella storia …..liberarmi del tutto del tempo e trovarmi immersa nell’acqua del silenzio, avvolta e rapita da una sensazione di non esserci più, sentire le voci e vedere immagini inesistenti. Vivi un pezzo di passato…. forse la mente ne è la scrittrice, ma è così forte che le emozioni ….. le risate …… i giochi dei bambini …..i versi degli animali le paure i pianti, sono reali, sono già stati vissuti e si stanno vivendo lì in quell’istante. La sensazione di entrare dentro una bolla e perdersi in chissà quale epoca è forte, ma quando ne esci capisci dove sei andato veramente. Non è un’utopia, come pensavano all’epoca del rinascimento, quando scrivevano della città chiamata Utopia, dove tutto era perfetto, calcolato, rigidamente freddo per consentire che regnanti avessero ancora tutto sotto controllo, per me è la città del sentire, tutto è fuori controllo … entrare nelle sue mura non più da espugnare, attraverso la porta centrale, e camminare tra l’eco dei passi, girarsi e vedere non gente, ma pensieri passanti, non voci, ma suoni conosciuti e sentire il proprio cuore battere dal campanile del duomo, proprio lì sulla cima della città, che attira fino a percorrere tutto di un fiato la strada erta, ma facile perché lo sguardo è già lì….su di te. Dall’alto ci sono fantasmi che osservano noi mortali, si possono vedere nei luoghi isolati, puoi sedere su pietre fredde accanto a loro e ti accorgi che sono lì, perché senti che non hanno sangue, come il nulla. Il freddo che ti attraversa come quando hai la sensazione di una ragnatela che ti ha sfiorato……..ti hanno toccato loro e vogliono accompagnarti chissà dove.

Viene voglia di seguirli …smarrirsi…una sfida!

Si trasforma in un’avventura ed è lì in quell’istante che si può vedere da dentro quel contorno del resto.

 e scrivendo…..

                                   Non isprezzare questo mio parere , nel quale ti si ricorda

             Che non ti sia grave il fermarti alcuna volta a vedere

        Nelle macchie de’ muri, o nella cenere del fuoco, o nuvoli,

                         o fanghi, o altri simili luoghi, li quali se ben sieno da te considerati,

                 tu vi troverai dentro invenzioni mirabilissime, che lo ingegno

    del pittore si desta a nuove invenzioni sì di componimenti di battaglie

d’animali e d’uomini, come diavoli e simili cose, perché siano causa di farti onore.

Perché delle cose confuse lo ingegno si desta a nuove invenzioni.

                                                                                         Leonardo Da Vinci

 

 

Se si ha tanta spiccata immaginazione è perché si vuol dar ascolto  alle voci interiori sostituendo lo sguardo quotidiano, spesso assente o stordito, con uno sguardo furbo e forse un po’ pazzo, rompendo tutto ciò che c’è di usuale con una specie di grido selvaggio. C’è chi afferma di trovarsi di fronte al disinganno, quando sembra che la situazione è quella che appare, immediatamente si svela un falso, cioè quando si mostra esattamente nelle sue vesti di mentitrice….ma in realtà davanti a noi c’è sempre un’immagine diversa da cui sgorga luce nuova, colori diversi, profumi essenziali.

L’immagine guarda te e per lei sei sempre uguale, stessa luce riflessa sul tuo corpo,gli stessi colori di ieri, lo stesso profumo della tua pelle. In realtà sei diverso, quello di ieri fa parte del passato.

 

Ciò che si vuole capire, quel che si può  avere, che si può toccare è lì nell’essenza dell’ignoto, entrarci e non perdersi per godere di tutto, tutto quello che è nell’ignoto…..nell’ignoto c’è tutto quello che si desidera.

È dal suo centro che il viaggio incomincia….come un viaggio allo specchio.

Laura

SOGGETTI A  DIRITTI D’AUTORE (art. 2575 c.c.).

 

fiore-e-ramo1

“Mai mio profumo fu ben lieto librarsi attorno alla tua forte immagine, mai si fatto mio vellutato corpicino fu emozionato ad accarezzar la tua pelle,mai felicità più nascosta sarebbe stata veder sorgere quel giorno in cui mi avresti avvolta nella tua forza, tra tanti avresti scelto me, ed ora domandarmi sarà il mio tempo speso col mio sguardo sospeso verso te, sognar sarà la mia linfa della primavera….ma non farmi pronunciar altre speranze…sol sospiri posso darti, ed ogni gesto sarà per me comunque arduo. Accarezzami, regalami le tue parole, cullami tra i tuoi silenzi, ed ogni mio giorno sarà per te eterna alba, ed ogni notte sarà un caldo tramonto. Ma attento perché se seguirai la mia rossa passione che mi colora in ogni parte, rischierai di staccarti dalla realtà per cadere su di una terra a te ignota”. Disse un fiore al suo ramo.

by ArchLauraBruno

2006